Fu uno dei sequestri più clamorosi degli ultimi anni. Non già per gli otto chili di droga, ma soprattutto per l’arsenale di armi e per il chilo e mezzo di tritolo che oggi, a due anni di distanza, restano un mistero. Il blitz nel garage di via Guicciardini, in città, il 26 febbraio 2010, ha portato poi la guardia di finanza a ricostruire le fila di un canale di smercio di hashish dalle proporzioni notevoli. SEDICI ANNI. Ieri mattina, il giudice Dario Morsiani, accogliendo le richieste del pubblico ministero Luigi Salvadori, ha inflitto – al termine del processo con rito abbreviato – altri 5 anni e 6 mesi, oltre a 25 mila euro di multa, a M.B., 49 anni, residente in città. L’imputato era stato già condannato a quasi 11 anni di carcere per le armi e gli 8 chili di “fumo”. Ieri doveva rispondere delle decine di cessioni ricostruite dai detective del nucleo di polizia tributaria delle fiamme gialle fra il 2008 e il 2010. Pertanto, al termine dei processi di primo grado, la somma complessiva sale a 16 anni di carcere. L’INDAGINE. L’operazione “C’è posta per te”, condotta dalla sezione mobile con il tenente colonnello P. B. e il maresciallo G. S., aveva portato ad arrestate una quindicina di persone. Fra loro molti erano clienti di M.B., che negli anni era diventato una sorta di grossista dello smercio di hashish a Vicenza, ma anche un punto di riferimento per altre province del Veneto. Una sorta di “re” dello spaccio di “fumo”, a cui si rivolgevano pusher che avevano poi la loro clientela. PATTEGGIAMENTI E CONDANNE. Fra coloro che acquistavano da M.B. ieri è sceso a patti L.C., 41 anni, di S. Vito di Leguzzano: per lui un anno e dieci mesi di reclusione e 8400 euro di multa. Un anno e otto mesi e 2400 euro per E.B., 30 anni, della città; un anno e 4 mesi e 3000 euro per M.R., 44 anni, di Jesolo; 6 mesi infine e mille euro – in continuazione con un’altra sentenza del tribunale di Bassano – per G.O., 46 anni, di Marostica. È stata condannata in abbreviato a 6 mesi e 1600 euro I.P., 22 anni, di Vicenza (avv. Alessandro Dall’Igna). Assolti, perchè il fatto non sussiste, A.N., 31 anni, di Treviso, M.R., 55 anni, varesino, e F.C., 32 anni, di Tezze sul Brenta. I SOLDI. Un aspetto particolare dell’indagine era stato il sequestro di 64 mila euro a M.R.. I finanzieri avevano messo i sigilli su quella cifra nel marzo scorso. L’avevano trovata su un conto corrente: il giovane è sposato, paga un mutuo ma le sue dichiarazioni dei redditi sono sempre state molto modeste. Per questo gli inquirenti avevano sequestrato la somma ritenendo che fosse il frutto della sua attività di spaccio. I sigilli erano stati confermati dal tribunale del Riesame. Ieri il giudice ha accolto la richiesta del suo difensore e ha disposto la restituzione. Non c’era prova che arrivassero dalla droga, quei quattrini. LE DICHIARAZIONI. Oltre ai sequestri di droga, scattati dopo giornati di appostamenti, i finanzieri avevano sigillato a M.B. anche tre macchine e centinaia dei migliaia di euro in contanti, nascosti anche a casa della sorella. Altre armi furono trovate nel greto di un fiume, su sua indicazione. Ma altre dichiarazioni fondamentali per gli inquirenti furono quelle di alcuni magrebini suoi clienti. Furono loro a definirlo un personaggio di spicco nel panorama dello spaccio vicentino e non solo. Quando si deciderà a cantare?
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