ARSIE’.Nuovo processo per B. C., questa volta per l’evasione dai domiciliari commessa l’estate scorsa, non per altri episodi a sfondo sessuale sui ragazzini di cui è accusato in vari procedimenti. Il gup lo ha rinviato a giudizio per uno dei casi di non osservanza dei provvedimenti del giudice che lo hanno riportato in carcere.
Ieri l’anziano arsedese era presente all’udienza gip a palazzo di giustizia di Belluno: tradotto direttamente dal carcere di Verona dove è rinchiuso. Ha atteso il suo turno nell’atrio davanti alla saletta delle udienze preliminari: bomber verde e scarpe da ginnastica, ha stupito anche il suo avvocato, Alessandro Dall’Igna, per la sua presenza.
L’estate scorsa C. aveva ottenuto i domiciliari a Rivai di Arsiè, ma ben presto la situazione con i suoi vicini era andata degenerando e dopo l’ennesima lite (fu arrestato due volte in una settimana) si riapri la porta della cella.
Ingiurie, minacce e rumori molesti: i vicini non ne potevano più e quando lo vedevano fuori di casa lo denunciavano ai carabinieri.
E quando si è agli arresti domiciliari, qualsiasi «puntata» o comportamento non esemplare viene giudicato non conforme alle misure adottate dalla giustizia: dunque Cassol è stato riportato in carcere.
A originare i domiciliari, gli atti osceni che avrebbe compiuto qualche mese prima e per cui fu dapprima arrestato, poi messo agli arresti domiciliari in seguito alle istanze dei suoi difensori.
Ora l’anziano, già condannato per pedofilia negli anni scorsi, dovrà tormare in dibattimento davanti a un giudice: il gup l’ha rinviato ancora una volta a giudizio. E lui sarà presente.