Ai sensi degli articoli art. 657 e seguenti del codice di procedura civile c.p.c. il procedimento per la convalida di sfratto può essere iniziato dal locatore o dal concedente l’immobile (proprietario, usufruttuario, etc.,) per lo spirare del termine della locazione o per la morosità del conduttore (inquilino).
Si avvia con la convalida di sfratto che rilascia il Tribunale e che costituisce il titolo esecutivo necessario per promuovere l’azione esecutiva di rilascio forzoso dell’immobile. Con il provvedimento di convalida di sfratto, infatti, il Tribunale ordina il rilascio dell’immobile e fissa il termine per la sua esecuzione: Continua a leggere
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LA SOSPENSIONE DEGLI SFRATTI PER L’EMERGENZA COVID
LA LIBERAZIONE DAL PROTESTO DI ASSEGNI
Nel drammatico periodo di crisi economica che stiamo attraversando, torna d’attualità la necessità di sapere come tutelarsi nel caso in cui un nostro assegno venga protestato.
E’ noto che, quando viene elevato un protesto, il debitore viene iscritto nel Registro Informatico Nazionale dei Protesti (che è tenuto presso la Camera di Commercio) nonché presso la Centrale di Allarme Interbancaria (C.A.I.).
Le conseguenze dell’iscrizione in tali registri sono l’interdizione ad emettere assegni per un periodo di 6 mesi e l’impossibilità di porre in essere contratti con intermediari finanziari: Continua a leggere
SI POSSONO REALMENTE EFFETTUARE I LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA PREVISTI DAL DECRETO RILANCIO GRATUITAMENTE?
L’oscurantismo del nostro potere legislativo ha una pervicacia inaudita, tale da rendere incomprensibile al popolo la sua voce ed allontanarlo dalle istituzioni.
Ho provato a chiedere a qualche piccolo imprenditore edile se la sua ditta esegue i lavori di riqualificazione energetica scontando la fattura al 110%: ve lo immaginate Continua a leggere
CENNI PRATICI SUL TESTAMENTO BIOLOGICO
– legge 22 dicembre n.219, entrata ufficialmente in vigore il 31 gennaio 2018 –
Come è noto, il consenso libero e informato del paziente è presupposto indispensabile per l’avvio o la prosecuzione di un trattamento sanitario: tale consenso deve essere espresso in forma scritta o, se le condizioni del paziente non lo permettono, tramite videoregistrazione.
Vi è la possibilità, per paziente e medico, di pianificare in maniera condivisa le cure da porre in essere dinanzi all’evolversi delle conseguenze di una patologia cronica, invalidante o caratterizzata da un’evoluzione inarrestabile verso un esito infausto. Continua a leggere
AMMINISTRATORI DI SOCIETA’
Ruoli e responsabilità, anche penale, tra bilancio, crisi d’impresa, Cura Italia e Dl Liquidità. Fiscalità dei compensi.
- Termini per l’approvazione dei bilanci
- Finanziamenti soci senza postergazione
- Riduzione del capitale sotto i limiti legali
- Principi di redazione del bilancio
- Principio della continuità
- Responsabilità nei confronti della società, verso i creditori sociali, i soci e i terzi
- Tutte le regole fiscali
- Indici della crisi d’impresa
In edicola dal 22/04/2020 con il Sole 24 Ore
UN’IPOTESI DI ESTINZIONE DELLA PENA: LA RIABILITAZIONE
In questo periodo storico caratterizzato dalla pandemia covid-19, torna alla ribalta il problema della situazione delle carceri italiane e quello della possibile promulgazione di un indulto. Poiché è possibile che esso, se promulgato, sia concesso solo ai soggetti condannati ma riabilitati, l’istituto della riabilitazione torna ad essere di attualità.
Il codice penale prevede che i soggetti condannati possano ottenere la “riabilitazione” cancellando gli effetti penali della condanna e delle pene accessorie per riacquistare così le capacità giuridiche Continua a leggere
Autocertificazioni e dichiarazioni mendaci
… ma siamo sicuri che le mendaci dichiarazioni rilasciate con l’autocertificazione fornitaci dallo Stato durante l’emergenza “coronavirus” costituiscano reato?
L’autocertificazione è stata regolamentata in Italia, per la prima volta, con la legge numero 15/1968: nel tempo essa ha subito plurime modificazioni, fino alla sua abolizione decretata dal d.p.r. N. 445/2000 che contiene la nuova regolamentazione.
Tuttavia è bene precisare che non tutto si può autocertificare!
L’art. 46 del DPR 445/2000, infatti, indica tassativamente ciò che può essere oggetto di dichiarazione sostitutiva di certificazione, Continua a leggere
PACTA SUNT SERVANDA (gli accordi vanno rispettati)
Nel nostro ordinamento giuridico sono disciplinati due articoli di legge che potrebbero trovare applicazione nel caso in cui una delle parti contrattuali non sia più in grado di adempiere alla propria prestazione (ad esempio ho ordinato della merce ma, a causa della chiusura della mia attività, non sono in grado di venderla e di pagarla).
• Art. 1218 cc “Responsabilità del debitore”: Il debitore che non esegue esattamente la prestazione dovuta è tenuto al risarcimento del danno, Continua a leggere
Le conseguenze penali della violazione del divieto di mobilità dei soggetti introdotto dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri N. 8 e N. 9 dell’8 e 9 Marzo 2020
Cani vietati nei parchi. L’Enpa fa causa
Il divieto di accesso ai cani nei parchi pubblici e nelle aree verdi di Thiene «è illegittimo e va pertanto cancellato».
A chiederlo, senza mezzi termini, è l’Enpa che attraverso il suo legale, l’avvocato Alessandro Dall’Igna di Thiene, ha inviato all’Amministrazione comunale guidata dal sindaco G.C. una lettera di diffida affinché venga subito apportata una modifica al regolamento comunale per consentire il libero accesso dei cani nei giardini cittadini.
Una richiesta che, se non verrà accolta entro 30 giorni, potrebbe portare l’associazione animalista a presentare ricorso al Tar, il Tribunale amministrativo regionale.
«Dopo che il Comune di Thiene ha negato all’Enpa l’autorizzazione per organizzare l’annuale festa con i quattro zampe al parco di Villa Fabris – spiega l’avvocato Dall’Igna – motivandola con il fatto che i cani avrebbero sporcato l’ampia area verde pubblica, l’associazione ha voluto prendere posizione e fare chiarezza sul regolamento comunale che norma l’ingresso dei cani proprio nelle aree verdi».
L’avvocato Dall’Igna fa presente che, «contrariamente ad altri Comuni della zona, in tutta Thiene vige il divieto di fare entrare i cani nei parchi pubblici. Ma è un divieto che contrasta apertamente con la legge regionale del Veneto n.17 del 2014 che norma l’accesso a giardini, parchi, aree pubbliche e aree riservate agli animali da compagnia». Dunque, stando al legale al quale si è rivolta l’Enpa, bisognerebbe procedere alla modifica delle regole imposte dal Comune.
La legge regionale parla chiaro, ribadisce dall’Igna: «Agli animali da compagnia, accompagnati dal proprietario o da altro detentore, è consentito l’accesso a tutte le aree pubbliche e di uso pubblico, compresi i giardini, i parchi e le spiagge; in tali luoghi è obbligatorio l’uso del guinzaglio e della museruola o di altri strumenti contenitivi, secondo le modalità già previste dalla normativa vigente».
E aggiunge, in riferimento a quanto previsto dalla legge regionale: «Agli animali da compagnia è vietato l’accesso in aree destinate e attrezzate per particolari scopi, come le aree giochi per bambini, quando a tal fine sono chiaramente delimitate e segnalate con appositi cartelli di divieto».
Non solo il Tar del Veneto, ma anche gli altri Tribunali amministrativi italiani, sostiene il legale dell’Enpa, «hanno dichiarato i provvedimenti di questo tipo del tutto illegittimi evidenziando oltretutto il fatto che non si può negare l’accesso ai cani perché sporcano, in quanto la raccolta delle deiezioni è già un obbligo del proprietario che il Comune può solo far rispettare attraverso controlli e sanzioni».
Stando a questa premessa, «chiediamo pertanto al Comune di rivedere subito il regolamento comunale e di rimuovere qualsiasi divieto presente nelle aree in cui attualmente sono stati previsti».
La scelta di impuntarsi, di fronte alla decisione presa dall’Amministrazione dipende anche dal fatto che «è un problema che riguarda moltissimi thienesi se si considera che in città sono presenti ben 2.500 cani censiti con microchip a fronte di 9.900 famiglie; dobbiamo dare loro la possibilità di accedere alle aree verdi cittadine».