Bancarotta: l’amministratore scende a patti

Un fallimento pilotato. L’amministratore formale che guidò la “omissis” che produceva occhiali nell’ultimo biennio prima della bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale, è sceso a patti. S.S., 43 anni, di Isola, ha patteggiato 1 anni 6 mesi di reclusione all’udienza preliminare. La pena gli è stata sospesa. Invece, il presunto amministratore di fatto M.M., 63 anni, di Fano (avv. Alessandro Dall’Igna) e M.C., 51 anni, di Thiene, amministratore della ditta dal ’97 al 2002, sono stati rinviati a giudizio per il 15 marzo. Entrambi sostengono di essere estranei ai maneggi fraudolenti. Il patteggiamento dimostra la tesi del pm Barbara De Munari che quando gli affari della società thienese iniziarono ad andare male furono messe in atto azioni illegali per realizzare passività per 188 mila euro a fronte invece di attività per 2795 euro. L’obiettivo? Danneggiare i creditori. E per attuare il piano furono eseguite triangolazioni con alcune società. È la tesi della procura sulla gestione dell’azienda fallita il 14 marzo 2003. La società si occupava anche dello studio di prototipi. Dalla costituzione negli anni Novanta fino al 7 marzo 2002 era stata amministrata da M.C.. Secondo il curatore fallimentare G. S. e la Finanza, gli imputati oltre a creare passività fittizie, avrebbero nascosto mobili e attrezzature d’ufficio del valore di quasi 10 mila euro che sarebbero stati ceduti alla “omissis”, di cui M.C. e S.S. erano soci, e il secondo amministratore unico. Ancora, per l’accusa avevano sottratto i prototipi realizzati dalla società fallita e in apparenza ceduti alla “omissis”, della quale S.S. e M.C. erano soci. Infine, S.S. aveva consentito alla “omissis”, di cui era socio, di subentrare alla società fallita nei rapporti commerciali (ordinativi della clientela), nelle utenze e nell’affitto dell’unità operativa, senza contropartitea. Facendo poi sparire la contabilità.

Il Giornale di Vicenza